“Qualunque cosa tu abbia nelle stanze, pensa prima ai muri. La tua casa è fatta dei tuoi muri e devi fare qualche sacrificio a loro favore” disse la famosa Laura Ashley, fondatrice nel 1953 della celebre casa londinese di moda e design tessile.
Spesso mi capita di affrontare con i miei clienti il tema della carta da parati, un argomento per molti ostico e di difficile comprensione.
Di fatto la paura principale è quella di stancarsi della decorazione della carta dopo qualche tempo, e di dover ricambiare tutto, ma come dico loro, il bello è proprio quello di lasciarsi prendere dall’inaspettato gioco dei colori e delle forme di queste meravigliose applicazioni murarie.
Ovvio che la scelta è importante e si cerca di guidare il cliente prima di tutto in base alle sue esigenze e preferenze estetiche, ma a mio parere solo osando, un po’ alla volta, si è poi ricambiati appieno dalla presenza di questa nuova “ospite” all’interno della propria dimora.
Un tempo le carte da parati, o tappezzerie, erano appannaggio per pochi, costosissime elaborate e realizzate con tessuti pregiati come la seta.
Oggi invece la produzione si è snellita notevolmente grazie ai nuovi macchinari industriali che hanno velocizzato e ottimizzato di gran lunga i processi produttivi, ma il fascino e l’allure è rimasto come allora.
Anzi, con la stampa digitale, la carta da parati è tornata ad esprimersi con grandi disegni, riappropriandosi dello spazio come elemento aperto e cancellando il limite tecnico della larghezza e quindi stampando grandi disegni su grandi formati.
Dividendo le carte da parati per tipologia potremmo catalogarle in questo modo:
- Carta da parati classica (cellulosa).
- Carta da parati TNT, o in tessuto non-tessuto.
- Carta da parati in vinile.
- Carta da parati in vinile espanso.
- Carta da parati in velluto floccato.
- Carta da parati in paglia.
- Carta da parati metallica.








Senza entrare troppo nello specifico tecnico delle composizioni di tutte le carte oggi in produzione, possiamo dire che tutte si presentano come materiali molto resistenti e di facile applicazione, grazie ai collanti che ogni casa produttrice consiglia al posatore.
Sicuramente tra le tipologie più performanti ci sono le carte viniliche o in TNT. Risultano inodore, ignifughe e durature nel tempo, carte molto adatte per gli ambienti domestici umidi quali bagni, cucine o anche spazi esterni.
Le due tecnologie a volte si combinano in prodotti composti da uno strato in vinile e uno in TNT: infatti la presenza del “tessuto non tessuto” (TNT) dona alla carta in vinile grande stabilità dimensionale durante la fase di messa in posa e di asciugatura.
Il rivestimento in vinile non richiede complesse opere di montaggio; infatti, si tratta di una soluzione pratica sia da applicare sulle pareti che eventualmente da rimuovere.
Queste tipologie sono lavabili con acqua e sapone neutro.
Parlando invece del mondo grafico che informa le diverse carte da parati in commercio, si passa da quelle vegetali, che si ispirano alla natura, a quelle dei tessuti; ci sono poi anche alcune che mimetizzano l’aspetto materico di superfici naturali come il legno o la pietra. Posso qui citare alcuni tra i brand più noti sul mercato come
Cole & Sone, LondonArt, Morris&Co, Farrow&Ball, Paper Mint, Wall&Decò, Jupiter 10, Darling Mind studio e molte altre ancora.
Anche quelle vintage o dette retrò sono molto apprezzate. Queste richiamano un tempo lontano tipico delle atmosfere anni ’20, che ritornano però in una veste contemporanea. In alternativa si può optare per le trame coloratissime e psichedeliche degli anni ’70, un tripudio di colori e fantasie vintage davvero divertenti e ipnotici.
Forme, colori e tipologie di ogni tipo sono oggi in grado di soddisfare i gusti dei clienti più difficili e scettici, con prezzi di costo molto variabili e soprattutto alla portata di chiunque.
La tipologia di una carta è importante nella scelta, ma lo è anche lo spazio dove andarla poi a collocare. Diciamo che se si decide di osare bisogna farlo per bene!
Consiglio sempre di rivestire più pareti della stessa stanza e non solamente una, tranne in quei casi in cui ad esempio si vuole utilizzare una carta a pannello che rappresenta un disegno unico, allora in quel caso la si può applicare solo su una parete. In tutti gli altri casi è sempre meglio dare continuità alle pareti di una stessa camera o di più camere, per evitare un effetto “non finito”.
Ad esempio un piccolo bagno ospiti può essere perfettamente caratterizzato da una meravigliosa carta vinilica a fantasia – pensando anche di tappezzare il soffitto – così facendo il piccolo e anonimo spazio si trasformerebbe in un ambiente fascinoso e accogliente; giocando poi con gli accessori come specchi e lampade, il risultato sarebbe garantito.













In che modo una semplice porta di un ripostiglio, posto in fondo ad un corridoio, può apparire diversamente e trasformarsi in un nuovo sfondo visivo? Proprio con la scelta di applicare una carta da parati; lo stesso vale anche per le pareti di un lungo e stretto corridoio, magari poco illuminato, che con della tappezzeria avrebbero certamente una nuova allure.
Un altro utilizzo della carta da parati è quello di rivestire arredi come armadi o singoli mobili, tipico delle case d’altri tempi ma dal forte impatto estetico.






Come si può notare i campi di utilizzo sono veramente tanti.
Spesso proprio durante un intervento di restyling, dove le operazioni devono essere molto puntuali e minimali, la scelta migliore è quella di procedere con l’applicazione di carte da parati, e saranno poi fantasia e colori a ridare nuova vita a tali ambienti.