Come scegliere i materiali

Nel mondo della progettazione dell’interior, l’importanza di come scegliere i diversi materiali di finitura per le pareti e per i pavimenti ma anche per arredi fatti realizzare su misura, è sempre un passo delicato ma fondamentale per raggiungere un ottimo risultato finale in un progetto di ristrutturazione completa o di restyling.

In commercio è disponibile un’ampia gamma di prodotti tutti validi e performanti, ma proprio per questo è sempre necessario farsi guadare dal professionista che si è occupato del progetto in toto e che quindi sa esattamente concertare e armonizzare al meglio l’insieme di tutti i materiali che si sceglieranno.

Per tale motivo credo sia utile distinguere i diversi materiali in due macrocategorie, quelli naturali e quelli di tipo industriale.

Nella prima categoria rientrano marmi, legni, pietre e metalli, mentre nella seconda, ossia in quella dove i materiali derivano dalla lavorazione di più elementi naturali e non che poi determinano il prodotto finito rientrano gres porcellanati, graniglie o cementine decorate, cotto, ceramiche, maioliche, resine cementizie, materiali plastici come fibre di vetro, vinilici, laminati e carte da parati meravigliose per le quali rimando alla lettura del mio articolo.

Chiaramente poi la differenza la fa anche la tipologia di posa e il tipo di lavorazione che genera differenti risultati e suggestive ambientazioni.

Iniziamo a capire la natura di questi diversi materiali, il loro possibile utilizzo e le caratteristiche tecnico-funzionali che li contraddistingue.

  • Legno

Il Legno è un materiale duro e resistente di origine vegetale, utilizzato come combustibile e come materiale da costruzione.
Nel seguito, il legno sarà considerato, nell’interpretazione più comune del termine, come la parte della pianta che proviene dal tronco e che riveste importanza commerciale.

A seconda dell’albero da cui vengono ottenuti, si distinguono legni forti e duri, legni dolci, legni fini e duri.

  1. I legni forti e duri sono quelli di quercia, abete, frassino, platano.
  2. I legni dolci sono quelli di pioppo, castagno, betulla.
  3. I legni fini e duri sono quelli di noce, ciliegio, olivo, ebano, palissandro, mogano, teak.

Il legno è certamente un materiale molto durevole: se non viene attaccato da parassiti può resistere centinaia o anche migliaia di anni, pensiamo a quei meravigliosi pavimenti usati per le case d’epoca, scricchiolanti e ossidati direi quasi eterni.

Tra i legni più durevoli si annoverano il noce, l’abete rosso, il cedro e il mogano. Essendo il legno un materiale molto resistente, piuttosto duro ma elastico, si presta molto bene ad essere utilizzato nell’edilizia sia come materiale da rivestimento per superfici orizzontali, quali pavimenti che verticali come murature. L’impiego è valido sia per ambienti interni che esterni, di fatto si pensi ad esempio a quelle splendide pavimentazioni bordo piscina realizzate in doghe lignee adeguatamente trattate per resistere agli agenti atmosferici e chimici in ambienti outdoor.

Pavimenti che utilizzano essenze lignee sono tipicamente definiti parquet, termine di origine francese con cui si definisce quel pavimento formato da elementi di legno, tavolette o doghe, spesse 1-3 cm, disposti a spina di pesce, a liste parallele o in altri disegni e fissati a un’orditura di correntini annegati in un letto di malta, oppure applicati direttamente su un sottofondo di battuto di cemento mediante collanti; tali elementi vengono poi lisciati in opera mediante macchina levigatrice e quindi lucidati a cera o spalmati di speciali vernici trasparenti ed ecologiche.

Chiaramente questo è un prodotto definito come parquet in massello è altamente raffinato e dalle alte prestazioni, in quanto garantisce nel tempo la possibilità di essere levigato moltissime volte senza alcun problema facendolo ritornare come nuovo, cosa questa non fattibile quando si parla di parquet prefinito chiamato anche parquet multistrato in quanto ha uno strato di legno nobile di almeno 2,5 mm, che però è composto solo di legno, nobile o agglomerato, quindi resiste molto male all’umidità, sia del pavimento che dell’aria, può gonfiarsi o ritirarsi.

Quali sono quindi i pro e i contro di avere un pavimento di parquet in massello di legno?

I pro sono:

  • Un vero pavimento in legno tradizionale dal fascino indiscusso
  • Effetto “caldo” e accogliente
  • Vasta scelta di finiture, essenze e colori
  • Rinnovo massimo in quanto si può levigare per molte volte
  • Acustica decisamente migliore, attenua il rumore

I contro sono:

  • Costi di posa e fornitura decisamente importanti
  • Questioni umidità/acqua da valutare

Pertanto, se si ha un budget più basso si può scegliere un parquet prefinito ma di ottima qualità, in commercio ci sono tante aziende valide.

  • Marmo e pietre naturali

Con le sue caratteristiche uniche e il suo fulgore, il marmo ha incantato gli antichi greci e romani, e persino gli antichi popoli della Mesopotamia.

Non è un caso che un’infinità di monumenti/edifici nell’antichità siano stati interamente realizzati in marmo, e sono tuttora presenti nelle nostre città, nei luoghi di culto o nelle residenze più raffinate, conservando quasi perfettamente la loro bellezza originaria.

Nonostante la sua antichissima storia, il marmo non ha perso il suo fascino, diventando oggi uno dei materiali più apprezzati e utilizzati per l’arredamento di edifici privati e pubblici.

Le diverse tipologie di marmo derivano da un complesso processo di metamorfosi e ricristallizzazione delle rocce che lo compongono ed è possibile classificare i principali tipi di marmo sulla base della loro composizione.

Un altro importante criterio di classificazione del marmo è quello relativo alla provenienza. Il marmo viene cavato in diversa misura in tutti e cinque i continenti, ma soprattutto in Africa, Asia Minore, Europa e America.

L’utilizzo del marmo o delle pietre si presta benissimo al rivestimento sia all’interno in tutti gli ambienti di una casa che anche all’esterno come, ad esempio, l’uso nelle pavimentazioni o dei rivestimenti di pareti e setti murari.

Iniziamo con la descrizione di alcuni tra i marmi e le pietre naturali più noti, per poi passare ai metalli e seguire con i materiali di produzione industriale.

  • Marmo Carrara

Il marmo bianco di Carrara è uno dei marmi più conosciuti e apprezzati e le cave delle Alpi Apuane di Carrara sono tra le più antiche al mondo. L’elemento che contraddistingue questa pietra è il suo colore bianco, con leggere venature grigie o nere, e proprio per questo suo aspetto veniva considerata uno delle più pure e perfette. Ancora oggi sono tante le opere e i monumenti interamente realizzati con questo materiale: tra gli artisti che hanno utilizzato il marmo bianco di Carrara, Michelangelo è certamente tra i più noti. È proprio dai blocchi ricavati a Carrara che ha preso vita La Pietà, uno dei più celebri capolavori di tutti i tempi.

  • Botticino

Il marmo di Botticino è un particolare tipo di calcare micritico compatto dalla colorazione beige. Come suggerisce il nome, questo marmo viene ricavato dalle cave di Botticino, in provincia di Brescia, ma anche nei limitrofi comuni di Nuvolento, Nuvolera, Rezzato e Serle. Questo marmo si caratterizza per l’estrema compattezza, e i bassi livelli di porosità e assorbimento, fattori che lo rendono ideale per le realizzazioni all’esterno. Come il marmo di Carrara, anche il prestigio di quello di Botticino è conosciuto in tutto il mondo: ade esempio riveste il Teatro della Scala di Milano, il Palazzo della Loggia di Brescia o la Casa Bianca.

  • Travertino

Il marmo travertino è un’altra eccellenzamarmorea con cui, ad esempio, i Romani hanno costruito uno dei più famosi monumenti al mondo: il Colosseo. La bellezza e il pregio di questo materiale lo rendono ancora ampiamente utilizzato nella realizzazione di opere di architettura contemporanea.
Il travertino, con una colorazione che varia dal bianco alla noce, dal giallo al rosso, è caratterizzato soprattutto per la sua elevata compattezza, duttilità e resistenza, peculiarità che lo rendono particolarmente adatto ad opere di arredamento urbano.

  • Nero Marquina

Il marmo nero di Marquina si distingue immediatamente per il suo colore nero profondo a grana fine, intervallato da inserti di colore bianco dovuti alla presenza di resti fossili e da alcune venature bianche che occasionalmente virano verso il verde. Il forte contrasto che si crea tra nero e bianco, conferisce a questo marmo un look accattivante e ricercato, fattori che ne hanno decretato l’ampio successo.
Questo marmo viene estratto nelle cave dell’omonima cittadina nel nord della Spagna, e proprio in Spagna viene ampiamente utilizzato per la pavimentazione tradizionale degli ambienti esterni.
Il caratteristico aspetto di questo marmo l’ha reso un elemento d’arredo di lusso, e oggi viene utilizzato soprattutto per la decorazione di interni quali bagni, scale e pavimenti.

  • Emperador

Il marmo Emperador è uno dei più apprezzati al mondo. Il suo caratteristico colore marrone scuro, a tratti nero, e le sue venature color nocciola, crema e verdastre, lo rendono uno dei materiali marmorei più attuali e moderni.
Si tratta di un marmo di origini spagnole, disponibile in tre differenti varietà tipo emperador grigio, scuro, tendente al nero oppure light, tendente al color nocciola. Spesso le finiture lucide risultano particolarmente adatte per le realizzazioni di bagni, rivestimenti e pavimenti.

  • Crema Marfil

Il marmo a crema Marfil è un marmo spagnolo caratterizzato da un colore beige piuttosto uniforme, che gli conferisce un aspetto sobrio ma molto elegante. È un materiale ampiamente utilizzato sia per la decorazione degli interni che per realizzazioni esterne come, fontane, colonne e oggetti decorativi di giardini.
In base alla provenienza, il marmo crema Marfil può presentare delle sottili venature color oro, caratteristica che lo rende ancora più pregiato e raffinato.

  • Verde Alpi

Il marmo Verde Alpi ha struttura compatta e uniforme e presenta diverse varietà cromatiche, dal verde più chiaro a quello più scuro. Il tutto viene ulteriormente impreziosito da venature tendenti al bianco e al giallo che creano un forte contrasto col il verde scuro predominante.
Il suo pregio e la sua eleganza, rendono il marmo verde Alpi ampiamente utilizzato sia in ambito edile che architettonico, dagli edifici classici a quelli più moderni, grazie all’impatto visivo che è capace di creare è una delle pietre verdi più belle e pregiate.

Lavorazione dentellata
  • Statuario

Il marmo bianco Statuario è una roccia molto simile al marmo bianco di Carrara: entrambe le rocce vengono estratte dalle cave delle Alpi Apuane.
Presenta delle leggere variazioni cromatiche, talvolta tendenti all’avorio, e delle venature grigie dalle dimensioni variabili. Il nome di questo materiale è legato al suo ampio utilizzo nella realizzazione di sculture e opere architettoniche di pregio.
A differenza del marmo di Carrara, quello Statuario è ancora più pregiato a causa della sua ridotta disponibilità.

  • Calacatta

Il marmo di Calacatta è un marmo raffinato ed elegante, dalle poliedriche sfumature, particolarmente utilizzato per arredi di interni di pregio come bagni, pavimenti ed elementi decorativi. Questa roccia presenta un fondo bianco caldo, venature tenui e sfumate, talvolta tendenti al giallo chiaro e al grigio, talvolta al verde e al viola.
Anche il marmo Calacatta rientra nella famiglia dei marmi Apuani, e viene estratto nelle cave di Carrara, della Versilia e della Garfagnana. È sicuramente un mamo molto pregiato e costoso.

  • Breccia Medicea

La Breccia Medicea è un marmo utilizzato fin dal tempo dall’epoca romana. Questo marmo fu scelto per rivestimenti e decorazioni in Toscana, nel XVI secolo dalla famiglia dei Medici, da cui prende il nome.

Si tratta di una pietra ornamentale ampiamente venata e che presenta varie sfumature dal violetto al verde chiaro con macchie gialle, rosse, grigie, di dimensioni molto variabili. Dal punto di vista geologico è una pietra sedimentaria clastica.

Questa pietra ornamentale presenta diversità di aspetto tra una cava e l’altra ed anche all’interno della stessa cava in giaciture poste a livelli diversi. Per la produzione più recente si utilizza il termine “breccia di Stazzema”.

  • Onici

L’onice deve il suo nome, in greco onyks, alla somiglianza con le unghie, ma i latini lo hanno ribattezzato marmor alabastrum, nome che deriva da una fortezza nota come “Alabastra” costruita a Tebe, zona in cui c’erano numerose cave per la realizzazione di templi.
Con il termine onice vengono indicate due famiglie di rocce molto diverse tra loro: l’onice silicea generalmente di tonalità nera striata di bianco e l’onice calcarea.
L’onice è un materiale molto pregiato e allo stesso tempo molto delicato, paragonabile al vetro. La sua caratteristica principale è il fatto di essere translucido e quindi retro-illuminabile.
Generalmente l’onice viene estratto in India, Messico, Iran, Turchia, Brasile, Uruguay e Madagascar.

In particolare si hanno diverse tipologie di onice come l’onice bianco con venature dorate oppure l’onice arancio che si caratterizza per il colore arancione, l’onice verde perché ha striature che vanno dal marrone chiaro al verde e molte altre varietà ancora.

Come si diceva una delle principali caratteristiche dell’onice è l’essere translucido e quindi retro-illuminabile. Per questo motivo può essere utilizzato per svariate applicazioni.
Tra le applicazioni dell’onice troviamo ad esempio la realizzazione di banconi retroilluminati, ma trova anche applicazione nei pavimenti e nei rivestimenti di pareti o nicchie di particolare suggestione.

Oltre alla vasta gamma di marmi che qui potrebbe ulteriormente continuare all’infinito, possiamo prendere in considerazione anche le pietre dure che risultano essere una valida scelta sia per i rivestimenti interni che esterni durante un progetto di ristrutturazione o di nuova costruzione.

A seconda delle aree geografiche di provenienza, abbiamo ad esempio la bianca e luminosa pietra leccese, tipicamente usata per le architetture rurali della zona o per rivestire le meravigliose piazze locali, oppure la pietra di Trani, che prende il nome dalla città di provenienza. Anch’essa si presenta come una pietra chiara più veneta dai colori crema.

Parete doccia in onice verde

A seguire poi troviamo graniti, porfidi, basalto, quarzite, pietra di Luserna, pietra Serena e l’ardesia, tutte pietre facilmente utilizzabili e dalle diverse caratteristiche fisico-meccaniche che ben si adattano ad ogni scelta progettuale.

Pavimento in lastre di pietra leccese

Rivestimento in pietra ardesia

Altro materiale usato da secoli che potremmo classificare naturale ma che comunque deriva sempre dal processo di lavorazione e cottura dell’elemento originario quale l’argilla, è il cotto.

  • Cotto

Per tanto tempo il cotto è stato considerato il materiale idoneo esclusivamente per le case rustiche e rurali. Oggigiorno, il cotto viene impiegato anche all’interno di ambienti moderni. Ma cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche di questo materiale. Il cotto, noto materiale appartenete alla grande famiglia della ceramica, si ottiene per mezzo di un particolare trattamento di cottura dell’argilla. E’ appunto un materiale naturale che deriva da un particolare trattamento di cottura dell’argilla così da ottenere un rivestimento caratterizzato da uno spettro cromatico molto ampio che va dal giallo ocra, al rosso amaranto. Esso trae la sua origine nella tradizione popolare e a seconda di dove viene prodotto prende denominazioni differenti come di Cotto Toscano, Cotto Fiorentino, Cotto Veneto, Cotto Siciliano, Cotto Umbro, Cotto Spagnolo e così via. La colorazione distintiva dipende anche dalla percentuale di ossigeno presente durante la cottura.

È un materiale dall’alta porosità che varia a seconda delle diverse tipologie, quindi risulta essere un materiale molto assorbente.

Nonostante il cotto necessiti di una costante e accurata manutenzione, oltre che di una generale attenzione alle macchie e allo sporco, negli anni, grazie a continui studi innovativi sui materiali, esso è riuscito ad ottenere un buon grado di facilità manutentiva.

È un prodotto totalmente biologico e rispettoso dell’ambiente, proprio perché ricavato da particolari lavorazioni e cotture dell’argilla. A seconda delle tecniche di lavorazione viene definito nei seguenti modi:

  • Industriale che viene trafilato a macchina ed è disponibile in diverse finiture dall’arrotato al rustico, dal liscio al levigato.
  • Artigianale prodotto senza l’impiego di macchinari, ma esclusivamente con l’impiego di utensili come le presse, le spatole americane o i rulli.
  • Cotto fatto a mano che è uno dei materiali più pregiati, presenti sul mercato, poiché esso viene lavorato senza l’impiego di utensileria.

  • Cementine, graniglie e maioliche
  • Le cementine sono composte da cemento e sabbia (base di circa 2 centimetri) ed uno strato superficiale di pochi millimetri in cemento, sabbia finissima e ossido di ferro rosso, nero o naturale. Dotate spesso di una forma quadrata 20×20 cm, godono di particolare successo le cementine esagonali. Prima della posa non venivano levigate e lucidate a piombo, ma semplicemente trattate con olio di lino per renderle idro-oleorepellenti ed antimacchia. Dotate di un irresistibile fascino vintage, avvalorato dal riutilizzo delle stesse che vengono recuperato da una precedente pavimentazione. Il loro utilizzo si presta bene per tutti gli ambienti della nostra casa. Esistono in commercio anche di nuova produzione in diverse forme e colorazioni.

  • La graniglia è una sostanza solida composta da piccoli frammenti di varia tipologia di materiale prevalentemente costituiti da scaglie di marmo legati in insieme con cementi e ossidi naturali. Le pavimentazioni in graniglia di marmo, molto usate negli edifici dell’800, sono caratterizzate da una resistenza molto elevata, oltre che di una ampia durevolezza nel tempo. La graniglia di marmo, grazie alla sua particolare composizione, è in grado di costituire il materiale più idoneo per locali particolarmente soggetti a calpestio e usura. Ovviamente questa tipologia è stata egregiamente imitata dal gres porcellanato, anche se a mio avviso il fascino di pavimenti originali è di altra natura; infatti, se si trovano in buone condizioni, il mio consiglio è sempre quello di recuperarli.
  • La maiolica è un tipo di produzione ceramica di vasellame caratterizzato da un corpo poroso rivestito, prevalentemente per immersione, di uno smalto stannifero. Il nome deriva da quello dell’isola di Maiorca, uno dei centri più attivi in tale smercio nel Medioevo. Quindi il termine ha origine spagnola ed indica una piastrella, spesso dipinta a mano, che si produce ancora oggi nelle costiere amalfitana e sorrentina. Le antiche maioliche italiane non sono solo napoletane, celebri sono le siciliane. Tutte sono caratterizzate da disegni vivaci, floreali, geometrici e in alcuni casi bicromatici (bianco e nero, blu e bianco, bianco e rosso). Le antiche maioliche si armonizzano perfettamente con pavimentazioni in antico cotto, così come con antichi pavimenti in pietra. La particolarità dei loro disegni le rende splendide anche se accostate a geometrie e colori diversi creando decori che colpiscono per vivacità e intensità delle cromie. Per la manutenzione e quindi la pulizia, non necessitano di particolari accorgimenti, se non, come per moltissimi materiali, evitare detergenti corrosivi e particolarmente aggressivi.

  • Tessere di mosaico

Oggi il mosaico è uno dei decori più amati e diffusi nel mercato dei rivestimenti e pavimenti a livello nazionale e non solo. Si tratta infatti di un elemento decorativo che permette una personalizzazione pressoché infinita, grazie anche alla vastità di tipologie, materiali, formati ed effetti che esistono.

Le origini risalgono al 3000 a.C. in Mesopotamia e il suo nome deriva da quel tipo di composizione pittorica il cui disegno è formata da un insieme di tanti e piccoli frammenti di diversi materiali e colori detti “tasselli”, che messi attaccati gli uni agli altri vanno a formare un’immagine ben definita.

Oggi possiamo trovare i mosaici composti dai più svariati materiali: in pasta di vetro, in pietra o addirittura in marmo, passando per resina, plastica, legno e metallo, ma anche gres porcellanato o cotto. 

Se vogliamo optare per un rivestimento più eco-sostenibile, i mosaici in pasta di vetro sono l’ideale, perché permettono di riutilizzare il vetro riciclato fino a un 80% dell’intera composizione della piastrella. 

Solitamente le tessere vengono applicate su una rete, che va a costituire dei fogli “flessibili” di varie misure che ne permettono l’applicazione su qualsiasi tipo di superficie, anche quelle curve. Inoltre, questo permette di tagliare il foglio a nostro piacimento, consentendoci di creare dei disegni decorativi personalizzati, mettendo insieme il mosaico anche a delle classiche piastrelle che ne richiamino le tonalità.

L’utilizzo del mosaico è stato relegato a decorare le zone di maggior importanza degli ambienti umidi, come la cucina e il bagno ma tuttavia, anche grazie all’impiego di materiali nuovi e diversi, possiamo portare il mosaico davvero in ogni ambiente o stanza della casa. Il mosaico è bellissimo per arricchire una parete del soggiorno, oppure per decorare la testata del letto, o ancora i banconi di un negozio o di un ristorante, le pareti di un centro benessere e così via.

  • Metalli

Con il passare del tempo e l’evoluzione tecnologia, il metallo è diventato un valido componente strutturale per l’architettura. Di fatto i motivi di questa evoluzione sono legati sia all’aspetto estetico degli edifici sia alla funzionalità data dall’utilizzo del tessuto metallico. La lavorazione dei metalli permette la realizzazione di tantissime tipologie di lamiere e componenti che possono essere utilizzate sia per soluzioni architettoniche interne (divisori, design d’interni) sia esterne, come ad esempio per facciate, frangisole, recinzioni, copertura di scale, contro-soffitti o schermature solari (lamiere forate, lamiere stirate).

Di seguito un breve elenco dei materiali metallici più in uso.

  • Acciaio Inox – Acciaio Corten
    È il metallo più utilizzato in architettura di esterni. Per resistere agli agenti atmosferici l’acciaio deve essere protetto da vernici, smalti o zincature, oppure devono sviluppare una patina cosiddetta autoprotettiva attraverso un naturale processo di ossidazione indotta. L’acciao co-ten deriva dalla corrosione elettrochimica, mediante la formazione di una patina superficiale compatta, tale film tende a variare con il passare del tempo assumendo una colorazione bruna tipica del color ruggine.
  • Alluminio
    Metallo molto simile all’acciaio, leggere, duttile, malleabile e resistente alla corrosione viene utilizzato come metallo principale o in leghe di metalli. Lo svantaggio è la difficoltà nella saldatura e l’aspetto lievemente opaco delle superfici.
  • Ferro e Ferro Zincato
    Il ferro e il ferro zincato sono stati da sempre utilizzati nell’architettura, ad esempio per la realizzazione di ponti e stazioni ferroviarie oltre che ringhiere, recinzioni e inferriate.
  • Bronzo e Rame
    Alcune tipologie di maglie metalliche vengono realizzate anche in bronzo o rame, si tratta di due metalli mediamente pregiati con differenti caratteristiche di duttilità e lavorabilità, per questo motivo vengono utilizzate in caso particolari in cui la struttura lo permette. Il loro utilizzo ha anche una valenza estetica.

Pannelli in ferro cor-ten

Rivestimento in pannelli effetto ottone
Cucina in acciaio inox
  • Gres porcellanati e ceramiche

Quando iniziamo la ristrutturazione della nostra casa o del nostro bagno spesso ci troviamo di fronte a molte scelte, una dei quali riguarda la pavimentazione giusta. In questo caso uno degli interrogativi più frequenti è ceramica o gres porcellanato? Mentre fino a qualche anno fa sembrava non esserci troppa scelta, perché o ci si orientava verso il parquet o verso le classiche mattonelle in ceramica, oggi lo scenario è completamente diverso.

Sebbene ceramica e gres porcellanato sono spesso assimilati, presentano differenze rilevanti e caratteristiche proprie, che diventa importante conoscere nel momento in cui dobbiamo scegliere tra l’uno o l’altro per poterci orientare al meglio e scegliere in modo consapevole la pavimentazione che più fa al caso nostro.

Vediamo, quindi, quali sono le caratteristiche di questi due materiali.

La ceramica è un materiale usato da sempre per il rivestimento sia delle pareti che del pavimento di tutta la casa, dal bagno alla cucina. Ci sono vari tipi di ceramiche quali terrecotte, gres, argille e porcellane.

La ceramica come tutti i materiali ha i suoi pro e i suoi contro, di fatto è un materiale costituito da pasta tenera e assorbente, facilmente scalfibile, quindi, sarà più delicata e più incline a crepe o spaccature soprattutto se posta su una base non livellata in precedenza. A suo vantaggio c’è una facile manutenzione, infatti per la pulizia basta utilizzare un normale prodotto in commercio, è inoltre impermeabile all’aggressione delle sostanze chimiche.

A differenza, le mattonelle in gres porcellanato, sono realizzate in argilla resa più densa grazie all’aggiunta di sabbia e altre materie prime che vengono macinate insieme e poi pressate.

Quello che si ottiene da questo processo è un materiale poco poroso, resistente e molto duro. Durante la sua realizzazione si può decidere il colore da dare all’ impasto, opaco o lucido, creando piastrelle colorate per intero senza smalti superficiali né verniciature, ma se si vuole anche le piastrelle in gres porcellanato possono essere smaltate superficialmente.

Prima di tutto bisogna ricordare la sua grande varietà, il gres in base alle lavorazioni a cui è sottoposto può assumere un aspetto sempre diverso richiamando l’estetica di altri materiali come la pietra, il marmo o il legno.

Gres porcellanato effetto ardesia
Gres porcellanato effetto cemento
Gres porcellanato effetto marmo Calacatta

Altro grande vantaggio è la resistenza, non cosa da poco in una casa, inoltre non risente di aggressione da parte di agenti chimici. Infine, risulta un materiale idrorepellente quindi non assorbe acqua e questo lo rende ideale per ambienti come il bagno ma anche per gli esterni.

Per quanto riguarda gli svantaggi va detto che è un materiale con basso isolamento termico e con un peso specifico superiore, quindi, bisogna essere sicuri che la caldana solaio sia abbastanza forte da reggere il peso.

Sicuramente il gres porcellanato è maggiormente resistente agli urti e alle botte, con un risultato migliore in termini di durata e usura. Mentre la ceramica è più delicata e facile a rotture. Inoltre, il gres si adatta bene alla realizzazione di superfici continue senza fughe cosa che la ceramica non permette.

Gres porcellanato effetto parquet
Gres porcellanato effetto pietra lavica
  • Resine cementizie

La resina cementizia, o microcemento, è un materiale molto versatile che trova la sua massima collocazione ed utilizzo nello stile industriale ma non solo. Tuttavia, se ben lavorato, può essere applicato anche con l’intento di offrire il giusto coordinamento tra antico e moderno, per tutti i tipi di superfici.

Le caratteristiche che garantiscono a questo materiale una serie di super vantaggi sono:

  • basso spessore in quanto è applicabile anche in rivestimenti di qualche millimetro
  • resistenza nel tempo, infatti se il rivestimento si dovesse rovinare sarebbe sufficiente lucidare la superficie
  • l’impermeabilità che ne garantisce l’utilizzo in ambienti “ad alto rischio” come bagno e cucina.
  • La continuità della pavimentazione e dei rivestimenti in genere. Questa è una tra le caratteristiche più apprezzate è proprio quella relativa all’effetto omogeneo, all’assenza di giunture e fughe, che consente di donare agli spazi un effetto di “vastità”.

Pensando al cemento, il senso comune ci porta a pensare che le realizzazioni effettuate con la resina cementizia debbano essere per forza di colore grigio o sue varianti.

Probabilmente il grigio è il colore per eccellenza che richiede lo stile che richiama questo tipo di materiale, ma lo si può avere anche in diverse colorazioni e si presta anche ad applicazioni decorative.

Il suo utilizzo permette l’integrazione anche con stili di arredo che possono comprendere la rusticità del legno, il minimalismo del vetro, l’austerità dei marmi, la contemporaneità di metalli e ferro, e l’antichità del vintage!

  • Rivestimenti in fibra di vetro, vinilici, tnt stampato

 Spesso ci si trova a dover scegliere di rifare i rivestimenti di bagni, cucine o altro ma senza dover demolire, quindi intervenire in modo veloce e pulito. Per garantire questo tipo di intervento, la scelta può ricadere sull’utilizzare materiali tecnici come la fibra di vetro, i vinilici o il tnt.

La fibra di vetro è utilizzata da decenni nell’edilizia, soprattutto per consolidare i muri. È un rivestimento che si presenta in rotoli e si monta mediante apposito collante e ha il vantaggio di essere un materiale ignifugo (in caso di incendio non propaga la fiamma).

Può essere una soluzione semplice e veloce, che permette di ristrutturare bagni e cucine, anche dove ci sono le piastrelle, senza doverle togliere. Prima di procedere è sempre meglio controllare che le piastrelle siano ben incollate, perché se le piastrelle non sono ancorate vanno rimosse. È sufficiente togliere solo quelle che presentano problemi e fare poi una livellatura, per portare tutto a livello.  

Quando si desidera rinnovare il bagno o la cucina, in modo semplice e poco invasivo, senza demolire le piastrelle esistenti e senza stravolgere tutto, la fibra di vetro è una validissima soluzione. Ne esistono tante, sia da tinteggiare che già decorate.

Ma la fibra di vetro può rivestire qualsiasi parete di qualsiasi ambiente non solo quella di bagni e cucine dove c’è presenza di umidità.

Nella sua versione grezza, che poi è la sua versione originaria senza decoro, essendo di colore bianco, va tinteggiata verificando prima che sia ben incollata ed asciutta.

I materiali vinilici o PVC sono composti principalmente dal cloruro di polivinile PVC al quale vengono aggiunte poi altre sostanze che garantiscono al prodotto le caratteristiche di colore, elasticità, resistenza e facile manutenzione.
Gli spessori variano in relazione degli ambienti e dalle sollecitazioni previste nella superficie di calpestio. Spessori maggiori sono utilizzate negli uffici pubblici e negli ambienti sportivi e produttivi.

La posa in opera si realizza attraverso adesivi oppure vi sono in commercio elementi auto posanti in riquadri e rotoli che non hanno bisogno di essere incollati. I giunti tra i teli o gli elementi possono essere uniti a freddo o a caldo. Anche qui abbiamo una vasta gamma di scelta a costi mediamente bassi.


  • Moquette

Il termine moquette derivata dalla parola francese “tappeto”, perché in effetti si tratta di un pavimento tessile esattamente come lo sono i tappeti.  La differenza è che la moquette copre tutto il pavimento, diversamente da quello che fanno i tappeti, che ne coprono soltanto una porzione.

La moquette è un pavimento tessile che, come i tappeti, viene prodotto con grandi macchinari che tessono i filati su varie tipologie di supporto, non esiste quindi un solo tipo di moquette, ma tante quanti sono i diversi filati, le diverse tessiture e le lavorazioni. La differenza tra moquette e tappeto è che, quando ci si riferisce ad un pavimento in moquette, si intende un rivestimento in tessuto che copre tutta la stanza, da parete a parete, mentre un tappeto è usato per coprire solo una zona, uno spazio più piccolo.

La moquette è un pavimento che offre una ottima soluzione di insonorizzazione e isolamento termico, oltre a tanti altri vantaggi. Esistono nei formati di telo a rotolo oppure in mattonelle e in listone.

  • Vetro – Vetrocemento

Il vetro è un materiale solido detto “amorfo”, cioè una sorta di liquido che a temperatura ambiente si comporta come un solido ma non possiede, a livello microscopico, un reticolo cristallino ordinato proprio dello stato solido, ma piuttosto una struttura disordinata e rigida.

La maggior parte degli utilizzi del vetro derivano dalla sua trasparenza, dalla sua inalterabilità chimica e dalla sua versatilità infatti, grazie all’aggiunta di determinati elementi, è possibile creare vetri con differenti colorazioni e proprietà chimico-fisiche caratteristiche per diverse applicazioni.

 Il vetro può, dunque, essere considerato a tutti gli effetti un “materiale permanente” in grado di realizzare alla perfezione il concetto di economia circolare, infatti trova un vastissimo utilizzo in ambito architettonico che decorativo.

Pannello in vetro divisorio

Nell’interior design è molto richiesto l’utilizzo del vetro applicato ad esempio a pannelli divisori tra vari ambienti, o elementi scorrevoli come grandi porte per poi arrivare a veri e propri tramezzi divisori composti da mattoncini di vetro definiti vetrocemento.  Il suo nome deriva dal fatto che per creare le partizioni è necessario accostare più elementi, disponendoli con una modalità operativa simile a quella con cui viene realizzato un muro in mattoni, e utilizzando propriamente malta nell’interfaccia fra un elemento e l’altro.

Un materiale che ha vissuto i suoi anni ruggenti durante i ’70 e gli ’80, periodo in cui la progettazione degli ambienti residenziali e degli uffici ne ha fatto largo uso.

Formella quadrata in vetrocemento

Esso è formato da due formelle di vetro unite tra loro a formare un vero e proprio “mattoncino” all’interno del quale, tra le due formelle, rimane una vetrocamera, infatti la forte densità assicura un buon isolamento acustico mentre la vetrocamera garantisce un buon isolamento termico.

Le forme degli elementi in vetro mattone sono varie da quelle quadrate, rettangolari e triangolari, così come ci sono tantissime finiture come formelle piane, ondulate, reticolate o lavorate in vario modo.

In generale lo spessore classico è di 8 cm, ma si può arrivare anche a 16 in diversi formati. Le sue caratteristiche garantiscono la possibilità di creare nuove distribuzioni interne con una spesa ragionevole e con giochi di luce e trasparenze a vostro piacimento.

Arch. Alessandra Mancino

Arch. Alessandra Mancino

Sono un architetto specializzato nel restauro e ristrutturazione di case d’epoca. Lavoro e collaboro con diversi studi tra Bari e Torino e mi occupo di progettazione architettonica, design e arredo d’interni, direzione dei lavori, progettazione impiantistica, rilievi, render e modellazione 3d.

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